I maggiori rischi ecologici associati alla presenza dei contaminanti emergenti nell’ambiente includono l'alterazione del sistema endocrino, l’aumento della resistenza microbica ai farmaci, l’assorbimento da parte delle piante e il bioaccumulo nella catena alimentare tramite la quale gli ECs possono raggiungere l’uomo. A questi rischi sono associati perdita di biodiversità, proliferazione di batteri resistenti agli antibiotici, potenziale aumento della tossicità delle miscele chimiche, problemi alla salute umana come compromissione della fertilità e crescente incidenza del cancro \citep{SECONDES2014342,GOGOI2018169,NADDEO2020105237}. Molti prodotti farmaceutici, tra cui il farmaco antiepilettico carbamazepina e il farmaco antinfiammatorio diclofenac, sono considerati interferenti endocrini (EDCs). Questi ultimi sono composti che alterano la crescita degli organismi e reprimono la loro riproduzione; l’interruzione delle normali funzioni corporee può portare impatti travolgenti nel corso del tempo con conseguente declino della popolazione \citep{NAIDOO2009205,NADDEO2020105237}. Un ulteriore problema è legato al concetto di “antibiotico resistenza” (Fig. 2): è stato dimostrato che l'uso diffuso e l'abuso di antibiotici e la loro conseguente emissione incontrollata nell'ambiente contribuiscono alla proliferazione di batteri resistenti agli antibiotici (ARB) e dei loro geni associati (geni resistenti agli antibiotici, ARG). Gli antibiotici, come l’amoxicillina, sono frequentemente rilevati all’interno delle acque reflue e, se non rimossi, vengono scaricati in ambiente con il conseguente rischio dello sviluppo di ceppi microbici altamente resistenti ad essi \citep{MERLIN20112897,KRZEMINSKI20191052}