I contaminanti emergenti
I contaminanti emergenti (ECs) possono essere definiti come composti, sintetici o naturali, e microrganismi attualmente non regolati né adeguatamente monitorati, per i quali non si dispone di dati sufficientemente affidabili per una corretta valutazione del rischio o per la definizione del grado di pericolosità o tossicità \citep{SCARIA2021124014}. Sono prevalentemente sostanze chimiche antropogeniche che si trovano nell'aria, nel suolo, nell'acqua, nel cibo e nei tessuti umani/animali in piccole concentrazioni \citep{ROUT2021141990}, da parti per trilione a parti per miliardo \citep*{SIVARANJANEE2021101741}. Il termine "emergente" non fa riferimento in senso stretto ai contaminanti che vengono immessi di recente nell'ambiente, ma alla consapevolezza e alla preoccupazione che stanno emergendo nelle comunità internazionali per gli impatti negativi dovuti alla loro presenza \citep{SCARIA2021124014}. Sebbene siano presenti a bassi livelli di concentrazione nell’ambiente, questi composti sollevano una grande preoccupazione a causa della scarsa biodegradabilità, della loro capacità di favorire la proliferazione di microrganismi ad elevata antibiotico resistenza e dei potenziali effetti tossicologici che possono causare sugli ecosistemi e/o sulla salute umana \citep{SECONDES2014342,NADDEO2020105237}. La presenza di contaminanti emergenti nell'ambiente è correlata a diverse attività antropiche: possono essere di origine industriale o possono provenire da acque reflue urbane, agricole, ospedaliere o di laboratorio. I composti in questione appartengono prevalentemente a tre grandi categorie, vale a dire prodotti farmaceutici, prodotti per la cura personale e composti che alterano il sistema endocrino. Inoltre, sono considerati ECs nanomateriali, droghe illegali, geni ingegnerizzati, pesticidi, erbicidi, ormoni, antibiotici \citep{GOGOI2018169,KRZEMINSKI20191052,RIZZO2020136312}.