Infatti, la presenza di sostanze contaminanti sulla fase solida e fasi organiche separate dalla fase acquosa (NAPL) può generare fenomeni quali il “tailing e rebound” che vanno a limitare l’efficacia di questa tecnologia. Il “tailing” consiste nella riduzione progressiva della velocità di estrazione delle sostanze inquinanti e ciò ha come conseguenza il fatto che i tempi per raggiungere gli obiettivi di qualità fissati come obiettivi della bonifica siano molto superiori a quelli previsti sulla base delle equazioni di diffusione (analisi del rischio). Il “rebound” si presenta, invece, in quanto, a seguito di una interruzione delle operazioni di estrazione si osserva, alla ripresa di esse, un aumento della concentrazione delle sostanze in soluzione \citep{dmusmarra2010b} . Al procedere dell’estrazione, la concentrazione può di nuovo diminuire. Questi due fenomeni sono dovuti a più fattori di tipo chimico e fisico riguardanti la natura del contaminante, il tipo di sottosuolo presente e l’acqua di falda stessa \citep{dmusmarra2010b} . I principali aspetti da tenere in considerazione in fase di progettazione P&T sono:
-        la portata totale di acqua sotterranea che deve essere emunta dal sottosuolo;
-        numero, ubicazione e modalità costruttive e di completamento dei pozzi di estrazione;
-        il tempo previsto per realizzare la bonifica dell’area;
-        il sistema di monitoraggio;
Questi parametri permettono di ricostruire il quadro completo di riferimento per la situazione specifica.