Il progetto di bonifica è iniziato con il solo sistema P&T ed è stato possibile osservare un valore di picco della portata di massa di circa 7 kg / giorno, mentre dopo il terzo anno è diminuito ad un valore di circa 2 kg / giorno per un periodo stazionario. Negli anni 8-9 (vedi fig.3 a) è avvenuto l’avvio delle operazioni di Soil Vapor Extraction (SVE) nelle zone di origine e sono state rimosse circa quattro volte in più le quantità rimosse con il solo P&T. Ciò ha suggerito che la maggior parte della massa era inizialmente presente nella fase vadosa. Nell’anno 13, invece, al termine dello SVE e sempre nelle zone di origine, è stata avviata l’ossidazione chimica in situ (ISCO) (vedi fig.3 a). La riduzione dei primi tre anni riflette il significativo impatto della zona di sorgente altamente contaminata, a causa delle grandi quantità di solvente smaltite al suo interno \citep{Brusseau_2013}. La graduale riduzione della portata di massa totale osservata durante il periodo successivo, invece, può essere attribuita a vincoli, ovvero la massa immagazzinata in un’unità a bassa permeabilità. È stato stimato infatti che le tre zone di origine abbiano contribuito per circa i due terzi della portata totale durante questo periodo, con il sito 3 che ha contribuito per circa la metà (portata di massa di contaminanti di ~ 1 kg / giorno). Questi risultati sono stati esaminati da \citealt{Brusseau_2011} e attraverso dei modelli presentati da \citet{Zhang_1999} è stato possibile simulare l’andamento della portata di massa con e senza il risanamento della zona di origine. La simulazione, infine, è stata confrontata con i dati reali misurati dall’inizio dell’ISCO e ne hanno fornito una perfetta rappresentazione. Pertanto, secondo questa analisi il comportamento stazionario della fase P&T sarebbe persistito per un periodo significativo senza l'ausilio di altri interventi di risanamento nella zona di origine (vedi fig.3 b). Ad esempio, affinché il sistema di P&T raggiunga la portata di massa finale (~ 0,2 kg / giorno) si stima che sarebbero occorsi circa 65 anni dall'anno 9 e che l'attuazione degli interventi di risanamento della zona di origine abbia effettivamente eliminato circa 50 anni di operazioni di P&T. I risultati, ottenuti attraverso la simulazione, confermano la scelta di una risoluzione di bonifica migliore ottenuta grazie all’intervento di SVE e ISCO.
Conclusioni
In definitiva, attraverso un’analisi e un set di dati storici ottenuti da 23 anni di funzionamento di un grande sistema di bonifica (inizialmente solo P&T e successivamente anche SVE ed ISCO) è stato possibile produrre una grande quantità di informazioni. Si può affermare, infatti, che con l’approccio del solo P&T il contenimento idraulico del pennacchio è possibile, ma bisogna tener conto che presenta problemi di ottimizzazione dal punto di vista tecnico economico. Per cui, la pulizia totale di una falda acquifera contaminata richiede lunghi periodi di trattamento e in alcuni casi anche altri interventi di bonifica con conseguenti costi totali elevati.